Mi sono resa conto in questi 4 anni e mezzo di apertura del negozio, che molto spesso la gente associa il concetto di biologico, a quello del voler vivere una vita “alternativa” all’essere “alternativi”. Di conseguenza molti miei clienti, immaginano che io mi sostenga mangiando patate, facendo l’orto, rifiutando la medicina ufficiale e molte altre cose del genere. Io credo che questa visione sia un retaggio, un po’ viziato (perché fondamentalmente non c’entra nulla con il mondo del biologico!) dall’immagine dei “figli dei fiori” stile anni ’70. Personalmente sono una persona molto tradizionalista, nei gusti alimentari, di vestiario e che è cresciuta a Barbie, Lego, cartoni animati e Mtv.. Mangiando la Nutella e con tutte le comodità della vita moderna in una città.
Tutto ciò a volte mi fa sorridere ..ma anche riflettere molto: perché questa visione "da figlia dei fiori" è molto lontana dalla realtà che vivo io tutti i giorni e spesso gioca a discapito di chi lavora nel mondo del biologico a vari livelli (agricoltura, trasformazione, vendita ecc) con professionalità (un professionalità che spesso è supportata anche da titoli di studio importanti, corsi ecc.). Per cui, questo “mondo del bio” non è a oggi (solo), un mondo di improvvisazione, di essere controcorrente e basta.
Ed ecco qui il mio coming out: uso la macchina per andare al lavoro, mangio proteine animali, mi faccio la tinta ai capelli, nel mio orto c’è di tutto.. (si, tutto quello che con dedizione ha coltivato mio suocero!!).
Ma allora cosa c’è di diverso da una persona che vive nel mondo del bio, ci lavora e/o acquista prodotti bio, da una che non lo è e/o non lo fa…?! Io personalmente penso che sia la consapevolezza. Una consapevolezza raggiunta nel tempo attraverso il proprio vissuto personale e che permette di rendersi conto che ci sono molte, troppe cose che si dovrebbe cambiare e vivere diversamente.
Questa consapevolezza per me nella pratica significa, per esempio, non chiudere gli occhi a tavola, di fronte alla logica e business degli allevamenti intensivi. Mangio carne e pasce si, ma pochissimo rispetto al passato e solo di qualità e lo stesso discorso vale per i derivati animali come formaggi, uova ecc… Un altro esempio potrebbe essere l'importanza di mangiare solo frutta e verdura di stagione… e potrei stare qui a fare mille esempi diversi… ma il concetto credo sia chiaro.
Ci sono tanti altri aspetti che sarebbe bello approfondire: non temete lo farò nei prossimi articoli ;)
Intanto però, volevo sapere da voi, che siete sensibili al tema del biologico, alla sostenibilità ecc.. Qual'è stata e/o cosa supporta, la vostra spinta nel cambiare le vostre abitudini a tavola?
Potete rispondermi per email o scriverci sui nostri canali social :)